mercoledì 11 dicembre 2013

Le piante riescono a vedere?


Non vi preoccupate, non è una delle domande del test al servizio militare (“A volte la tua anima lascia il tuo corpo?”) ma ci chiediamo se in qualche maniera le piante posseggano una vista.

A tutti noi è noto che le piante vivono e prosperano alla luce. Con la fotosintesi, infatti, trasformano anidride carbonica e acqua in carboidrati e zuccheri sfruttando i raggi solari.
Ma a quale luce sono sensibili e in che modo?


Già Darwin si era posto la domanda e, ponendo delle piantine in una stanza buia, illuminata solo da una tenue fiammella in un angolo, aveva scoperto che le piante si piegano sempre verso la sorgente di luce. E la parte della pianta sensibile alla luce è la punta. E solo la punta. Questa guida e pilota la crescita della pianta nella direzione della luce. Il fenomeno si chiama fototropismo.



Successivamente si è scoperto che le piante distinguono i colori.
Solo la luce blu è quella che le fa cambiare la direzione di crescita, mentre la luce rossa (ed il rosso lontano, quello del tramonto) regolano altri importanti fenomeni per i vegetali.

La luce rossa, in particolare, viene usata dalla pianta per capire la durata del giorno e della notte e quindi decidere se fiorire o meno.
Lo sanno molto bene i fiorai. Il crisantemo, per esempio, fiorisce in autunno e va bene per la ricorrenza dei morti, ma in paesi come il Giappone è un fiore che si usa a maggio, per la festa della mamma.
E come fanno a posticipare di 6 mesi la fioritura?



Le piante misurano la stagione dell’anno contando in qualche maniera le ore di buio continuative.
In autunno le notti si allungano, ed il crisantemo fiorisce.
Se però il fioraio “sveglia” le piante nel cuore della notte, illuminando, anche brevemente, con luce rossa, riesce a ingannare la pianta e farle credere di essere ancora in estate.
Quando ha deciso di far fiorire i suoi crisantemi, lascia che la notte sia lunga a sufficienza.

Le piante che si trovano in basso nel sottobosco, sotto una folta chioma di foglie delle piante più alte, ricevono una luce di tipo rosso lontano (le foglie assorbono il resto dei colori). Questa luce stimola la pianta a crescere ed allungarsi fino ad arrivare con il fusto alla luce piena.



Le piante posseggono così una quindicina di sensori diversi alla luce, ciascuno con uno scopo preciso.

Ma tutto ciò vuol dire che le piante vedono come noi?

Certo che no, non sono in grado si riconoscerci al ritorno a casa la sera e scodinzolare, ma sono senza dubbio capaci di percepire lo stimolo della luce e reagire di conseguenza, allungandosi, fiorendo, germogliando etc.

Al ricevere questi stimoli (senza che ci sia un cervello che decida), su molte parti della pianta, vengono attivati o inibiti dei recettori, che attivano o inibiscono la produzione di certi enzimi o proteine che stimolano o deprimono la crescita o altri fenomeni.

Al prossimo post per scoprire altro sulle nostre vicine!

Riferimenti: 
  • Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale” Mancuso Stefano; Viola Alessandra - Giunti
  • Quello che una pianta sa. Guida ai sensi nel mondo vegetale”, Daniel Chamovitz - Cortina Raffaello Editore
  • Video Lezioni Coursera 
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